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mercoledì 29 giugno 2016

Italia : Maschilismo e Stupri di Gruppo per Ignoranza


Cinque minorenni hanno stuprato una sedicenne. Ragazzi italiani, giacché se fossero stati stranieri 
avremmo già letto i comunicati di solidarietà del Felpato Leghista, l’annuncio di ronde per “salvare le nostre donne”, da parte di camerati dell’estrema destra. Il fatto che siano italiani non fa ben sperare per la ragazza. Ci saranno famiglie che le diranno di essere una rovina per quei figli, amici e amiche degli accusati che le diranno che se l’è cercata, commentatori e commentatrici estranei che metteranno in dubbio ogni sua parola e che processeranno lei prima di processare loro. Lei, le sue abitudini, la sua età, gli interessi. Sarà posta sotto una lente di ingrandimento o, nel caso in cui fosse presa sul serio, trasmissioni tv del pomeriggio parleranno del degrado dei valori, di mostri che si distinguono dagli altri bravi ragazzi, di eccezioni e non di culture diffusissime che colpevolizzano, innanzitutto, le vittime di stupro.


Succederà prestissimo di leggere un editoriale che incolperà le madri di questi ragazzi, colpevoli di non aver insegnato l’empatia, o altri che dimenticheranno che l’educazione arriva da un contesto ampio e che forse le famiglie non c’entrano affatto, sono brava gente che lavora e si sacrifica per dare a questi giovani opportunità di futuro sprecate in un solo momento delirante di violenza. E ancora una volta va spiegato che non c’è molto da capire. Si tratta di cultura sessista, la stessa che porta tante persone a fare slut shaming sulle donne che non restano in riga, obbedienti nei confronti delle convenzioni. E’ una cultura che va eliminata a partire dalla convinzione che non esistono i mostri, le mele marce, ma esistono persone che respirano la stessa cultura e che non percepiscono il fatto di compiere un atto di violenza. Stuprano e pensano di non aver fatto niente. Stuprano e non li ferma un No, perché non gliene frega niente del consenso che la ragazza deve poter dare prima di ogni approccio. Quello che questi ragazzi hanno fatto, se l’accusa viene confermata nelle fasi del processo, è mettere in scena la piena espressione del machismo sessista, egoista, pessimo, orrendo, atroce. E’ la disumanizzazione della vittima che diventa un oggetto, una cosa con la quale giocare, mettendo in atto lo scambio di ruoli tra stupratore e altri membri del branco, per celebrare la omosessualità latente, attraverso la stessa vagina lacerata, contusa, massacrata, che diventa il luogo in cui quei peni si incontrano siglando un patto maschilista.


Un rito, ai danni di una persona, che potrebbe essere evitato con l’educazione sessuale, con tanta 
informazione, con la condivisione di sensibilità e la fine del victim blaming messo in atto sempre e 
ovunque. Prima che questa ragazza vedrà la fine del processo trascorreranno anni, e chi lo sa se lei 
dovrà cambiare scuola, posto, città, perché sarà ovviamente lei a essere definita zoccola. Invece quegli altri riceveranno pacche sulle spalle perché diranno di essersela fatta in gruppo. La repressione, infine, a mio avviso serve a poco perché non c’è prevenzione e perché ogni tentativo di insegnamento di valori condivisi all’insegna del rispetto per gli altri generi viene scambiato per “indottrinamento gender”. Così il maschilismo si difende e mette in atto una azione reazionaria e conservatrice. Conservando se stesso e 
piegando tutto il resto alle proprie esigenze.
Lo stupro non è mai colpa della vittima. Tutte le persone di buon senso devono ribadirlo, urlarlo, perché ragazze come questa ulteriore vittima non si sentano sole. Mai più. Finalmente.

Visto che ciò che accade quando un branco di maschi violentano a turno una ragazza è proprio questo: la si fa "girare" tra amici come se fosse una sigaretta o una lattina di birra.La si condivide e ce la si spartisce come se si trattasse di un semplice oggetto; la si utilizza e la si butta via come se fosse solo una cosa che appartiene a tutti e che quindi, di fatto, non appartiene a nessuno. Che problema c'è mai, sembrano pensare questi ragazzi convinti di non far altro che divertirsi tra compagni, nel "servirsi" di una donna-oggetto? Chi lo dice che una ragazza che viene "fatta girare" soffre? "Che c'è di male?" Dice un ragazzino ai Carabinieri.
Ora su Facebook insultano la ragazzina che li ha Denunciati.
"Ovviamente a insultare la ragazzina sono soprattutto i maschi. Gli amici, parenti e conoscenti dei 5 
minorenni arrestati per lo stupro, che vorrebbero così "ribaltare i ruoli e far apparire colpevole la vittima" 


In un paese fatto di genitori che permettono ai figli minorenni di scrivere sui social affermazioni così 
violente e criminali, che giustificano un reato terribile, non ci si può certo stupire che quelle 5 belve 
esistano. Noi siamo quello che respiriamo, vediamo, ascoltiamo, sentiamo. Siamo l’educazione che la società e la famiglia ci offrono.

Proporrei non solo pene severe per i 5 delinquenti, ma un corso accellerato di umanità a chi ha 
cresciuto figli mostri che stuprano e se ne vantano. Un genitore che giustifica un figlio criminale è più criminale e pericoloso del figlio stesso.

uno stupro è un dolore che dura una vita. 


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